Il più grande oggetto galleggiante mai costruito è un colossale fallimento?
Di Luca Pardi
L’infrastruttura galleggiante Prelude della Shell è una nave gigantesca che estrae, processa, trasporta e consegna agli acquirenti, gas liquefatto. Il suo scafo fu varato nel 2013, è diventata operativa nel 2017, ma potrebbe essere già a fine vita in quanto scarsamente o per nulla profittevole.
La nave, creata per spostarsi fra un giacimento e l’altro svolgendo tutte le funzioni dall’estrazione, al trasporto alla consegna, è da febbraio ormeggiata e inattiva a 400 Km a nord di Broome (città australiana storicamente più nota per la pesca delle perle) e potrebbe diventare una “cattedrale nell’oceano”. È probabile che sui problemi di un sistema così complesso Joseph Tainter avrebbe da dire qualcosa come scrisse, insieme a T. W. Patzek, sulla piattaforma petrolifera Deep Water Horizon.
Un gigante fisico (488 metri di lunghezza e 74 di larghezza per 600.000 tonnellate è la più grande nave mai costruita) ed economico (4 miliardi di dollari, o più, il costo).
Se dovesse avvenire, per motivi economici o tecnici o una combinazione dei due, la sua dismissione potrebbe essere il preludio al crepuscolo del gigantismo estrattivista.
E non sarebbe una cattiva notizia.
Io ho letto che sia costata fra i 12 ed i 16 miliardi. Comunque è probabilmente finita anche l’era del gigantismo aviatorio. Molte compagnie stanno radiando i Jumbo jet e sia Airbus, sia Boeing hanno abbandonato la produzione dei due modelli maggiori.
Lo sapremo solo fra alcuni anni, ma è possibile che il 2019 sia stato l’anno del “picco di tutto”. Vedremo
se così fosse, quale potrebbe esserne la causa? PO, Covid, GW, Overshoot?
stanno costruendo una nave ancora più immensa posa pale eoliche, con gru più alte della torre Eiffel. Operativa dal 2023. Speriamo che non faccia la fine di questa.