
Smettiamo di dire alle classi dirigenti che devono fare qualcosa per affrontare il problema ed iniziamo a dire, innanzitutto a noi stessi, cosa si deve e si può fare, in quale direzione si deve spingere, quali opzioni si devono accogliere e quali respingere.
di ASPO Italia
La crisi ambientale, di cui la crisi climatica è la componente più popolare e discussa, deve essere affrontata subito.
Decine di COP hanno indicato la strada per affrontare il problema, ma il problema non è stato affrontato perché le classi dirigenti politiche, a cui lo sciopero per il clima del 25 marzo 2022 si rivolge, non hanno strumenti e volontà per farlo.
Il problema principale oggi, come ormai da almeno mezzo secolo, è quello energetico. Le classi dirigenti si attardano nel paradigma fossile perché non hanno, pensano di non avere, o non vogliono avere, un’alternativa pronta. Ricordiamoci che le classi dirigenti non sono un monolite.
L’alternativa c’è, ma va affrontata subito con coraggio perché costituisce una sfida da far tremare le vene e i polsi. L’alternativa è la transizione ecologica la cui componente centrale è una transizione energetica che ci traghetti ad una società totalmente decarbonizzata entro il 2050.
ASPO-Italia, con i mezzi conoscitivi a sua disposizione, ha fatto qualche conto e propone un diverso approccio alla questione energetica: smettiamo di dire alle classi dirigenti che devono fare qualcosa per affrontare il problema ed iniziamo a dire, innanzitutto a noi stessi, cosa si deve e si può fare, in quale direzione si deve spingere, quali opzioni si devono accogliere e quali respingere.
L’idea è di immaginare come obbiettivo un mondo interamente elettrico e rinnovabile. Ma immaginare non è sognare, quello che è necessario è avere un’idea quantitativa di dove siamo e dove vogliamo arrivare, senza affidarci al linguaggio gergale dei tecnici esperti che spesso offusca la realtà rendendola incomprensibile.
Abbiamo preso i dati energetici dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) e di altre fonti e, ragionandoci sopra, siamo giunti alla conclusione che globalmente l’energia necessaria all’umanità potrebbe essere lasciata invariata rispetto a quella del 2019, o anche ridotta rispetto ai consumi dichiarati di energia primaria, producendola interamente da fonti rinnovabili e curando contemporaneamente uno dei problemi principali del mondo attuale che è l’ingiustizia nella distribuzione dell’energia che è poi la base di tutte le ingiustizie sociali ed economiche.
Facile? Niente affatto. I problemi sono molteplici e implicano grandi cambiamenti geopolitici, sociali, economici, demografici ecc. Per questi cambiamenti secondo noi vale la pena di lottare da oggi, donne e uomini, giovani e anziani, in uno sforzo collettivo ed epocale.
Il nostro contributo quantitativo, è un contributo aperto, cioè soggetto ad essere modificato dall’intelligenza collettiva, tecnici e scienziati sono benvenuti purché cerchino di rendere un servizio alla società nel suo insieme e non ai padroni del vapore (in senso letterale). Lo mettiamo a disposizione pronti a spiegarne genesi e fine, a modificarlo e a discuterlo.
È il nostro contributo a questo sciopero per il clima, e pensiamo che possa servire più della nostra presenza, che pure cercheremo individualmente di garantire sulle piazze venerdì 25 marzo.
Il documento sulla transizione energetica di ASPO-Italia è scaricabile dal nostro sito.
ASPO-Italia, sezione italiana di ASPO (Association for the Study of Peak Oil) è un’associazione di tecnici e scienziati che si occupa di risorse economia e ambiente.
Sito internet: www.aspoitalia.it
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