
Paolo si professava repubblicano-mazziniano, un unicum nella nostra associazione, cui aderì presto, dopo che fu fondata nel 2002.
Aveva un punto di vista molto pratico sulla transizione, e un po’ su tutto. Era anche un convinto assertore della necessità del superamento del PIL come indice unico e principale delle prestazioni di una società. I suoi interventi portavano nelle discussioni contributi originali, spesso polemici, non sempre condivisi, ma stimolanti. Era un polemista con un caratteraccio – non l’unico per la verità – e molti di noi si sono azzuffati verbalmente con Paolo, ma in molte occasioni ci ha fatto riflettere e perfino cambiare idea. Ci mancheranno i suoi interventi ruvidi e diretti.
Aspo perde un elemento importante. Senza i suoi pungoli siamo culturalmente più poveri.
Buon Viaggio Paolo.
I soci di Aspo-Italia

Buon viaggio Paolo anche da parte mia, ci mancherai.