Il ceto accademico cosmopolita, liberale o meno liberale, di sinistra o conservatore, laico o clericale, ha cianciato per qualche decennio sugli ERRORI DEL CLUB DI ROMA. Lo hanno fatto, generalmente, per sciatteria, senza neppure aver letto “i Limiti dello Sviluppo”, il primo rapporto per il Club di Roma redatto da un gruppo di ricercatori del MIT.
Di Luca Pardi