Dodici anni e oltre 4500 miliardi di dollari di investimenti.
Solo per dare ragione a due pensionati.
Di Dario Faccini
Gli Accordi di Parigi implicano cambiamenti che la società in realtà non vuole affrontare.
Nel mentre, il futuro dell’industria petrolifera non è mai stato così incerto.
E in Italia c’è chi prova a cambiare le cose.
Di Dario Zampieri
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Era in perdita. Forse era una follia energetica. Doveva fallire.
Il punto sulla tecnica petrolifera più contestata: il fracking.
Per capire chi sta vincendo.
Di Dario Faccini
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Gli USA avrebbero riserve petrolifere maggiori dell’Arabia Saudita. Ma farebbe poca differenza.
Di Dario Faccini
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Nella teoria dei giochi si chiama “gioco del pollo”. Nella realtà si chiama riunione OPEC del 5 giugno. L’esito è comunque già deciso.
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Di Dario Faccini
Caro Presidente Putin,
ci ha inizialmente creato qualche problema la notizia divulgata dal segretario della Nato Rasmussen, secondo la quale la Russia avrebbe finanziato dei movimenti ambientalisti per intralciare l’applicazione in Europa delle tecniche di fracking nell’estrazione del gas naturale. Questo per impedire che l’Europa si possa liberare dalla dipendenza dal gas russo.
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Quale pianificatore si limita a considerare un orizzonte temporale di una settimana quando affronta attività che hanno impatti per anni? E chi sarebbe disposto a investire in un’impresa più soldi di quelli che ritiene di poter poi guadagnare?
Nessuno, chiaramente.
Eppure è esattamente quello che rischia di accadere con lo “shale gas” e il “tight oil”, risorse rese disponibili dal fracking, oggi ampiamente pubblicizzato come una rivoluzione nata negli USA e in grado di risolvere i problemi energetici italiani ed europei e perfino di rilanciare l’economia: basta seguire l’esempio americano, dicono in molti, e il futuro si tingerà magicamente di rosa.
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