Spargere il sale è un’isteria collettiva

Avvelena l’ambiente. Corrode auto, strade e ponti. Forse non ci rende neanche molto più sicuri. Ma lo chiediamo in quantità industriali ai nostri sindaci.

E’ l’esempio più lampante di schizofrenia automobilistica. 

Di Dario Faccini

DELENDA CARTHAGO

Le guerre puniche.  Carthago Delenda Est. Cartagine deve essere distrutta. Cartagine infine rasa al suolo e… cosparsa di sale. Impossibile non ricordarlo.

Ma anche se ricordiamo guerre di 2000 anni fa, non vogliamo ricordare le poche lezioni importanti che possiamo trarre. Ad esempio che il sale è un diserbante perenne e un contaminante delle acque dolci. E’ infatti la prima minaccia alle colture alimentari insieme alla siccità. Penetra nei suoli, nelle acque superficiali e sotterranee. Si accumula. A contatto con le radici delle piante, ne blocca la crescita.

La salinizzazione dei suoli è un fenomeno di portata storica. Lo spiega bene Jared Diamond. Insieme alla deforastazione e all’irrigazione ha fatto crollare la fertilità della Mezzaluna Fertile, dove è nata l’agricoltura dodicimila anni fa.

La salinizzazione dei suoli colpisce quasi 1 miliardo di ettari in tutto il mondo, circa il 7% delle terre emerse. Ed è in aumento. Le cause sono le stesse: le acque di irrigazione contengono sempre dei sali disciolti, che con il tempo si accumulano nei suoli. Se non ci sono precipitazioni sufficientemente abbondanti, la salinità del suolo aumenta inesorabilmente, sino a quando coltivare diventa impossibile. A quel punto, il deserto.

ANTIGELO CON QUALCHE PICCOLO DIFETTO

Purtroppo il sale è anche un prodotto antigelo quasi perfetto. Agisce sia come anticongelante “preventivo”(almeno sino ai -7°C), sia sciogliendo il ghiaccio già formato. E ha il pregio più importante di tutti: costa molto poco.

Anche se in molti utilizzi sarebbe possibile sostituirlo con prodotti organici, questi sono o più costosi o, come nel caso del succo di barbabietola,  utilizzabili solo in strategia preventiva e non per far sciogliere il ghiaccio già formato. Ecco perché, con l’arrivo del gelo e della neve, il sale comune, e i suoi cugini stretti (i sali di calcio, di magnesio, i nitrati e i solfati), vengono sparsi sulle strade come misura antighiaccio, anche più e più volte. Dalle strade potranno essere polverizzati dalle ruote dei veicoli ed essere trasportati come particolato(molto irritante) nell’aria, oppure sciolti nelle acque meteoriche che saranno assorbite dai suoli circostanti e dalla rete di drenaggio.

 

LA LEZIONE AMERICANA

Stati Uniti e Canada si sono accorti da un pezzo del problema.

Negli Stati Uniti vari studi hanno dimostrato che in mezzo secolo la concentrazione di sale nelle acque di alcuni laghi è aumentata dal 130 al 240%, con un numero incredibile di effetti dannosi nelle reti alimentari e negli ecosistemi. Nei laghi le trote iridee  rimangono più piccole (-30%), sono più facilmente soggette ai predatori e depongono meno uova. Negli anfibi,  si altera il rapporto maschi-femmine. Muore lo zooplancton lacustre e quindi a cascata tutti i predatori. Aumentano i cianobatteri (alghe azzurre) che intorbidiscono le acque creando danni economici per il turismo e la fruizione ai fini della potabilizzazione.

Anche l’uso di prodotti antigelo diversi dal sale, come il succo di barbabietola, avrebbe comunque un impatto sui laghi a causa dell’effetto di “fertilizzazione” della acque che fornirebbe i nutrienti per la proliferazione delle alghe.

Tra 50 anni, molti laghi negli USA supereranno la soglia critica di legge per l’esposizione cronica da cloro (230mg/L).

Confronto tra una trota proveniente da acque ad alta concentrazione di sale (in alto) e a bassa concentrazione(in basso). Fonte: Smithsonian.

 

Se mettiamo da parte i danni ambientali per un attimo, scopriamo che ci sono ingenti danni materiali ed economici per corrosione. Il sale infatti promuove reazioni che creano sostanze corrosive che aggrediscono il ferro, i veicoli e le infrastrutture. Sempre negli USA si calcolano oltre 23 Miliardi di dollari all’anno in costi diretti ed indiretti per la corrosione provocata dal sale. Poco meno della metà, 11 Miliardi, sono sui veicoli, quindi a carico dei privati.

Ok, ma almeno, spargere il sale aumenta la sicurezza delle persone che viaggiano?

Non si sa con certezza. La “lobby del sale” USA porta a riferimento uno studio del 1992 che mostra uno strabiliante -88% di incidenti spargendo sale. Uno studio di 10 anni prima, aveva però mostrato come riducendo progressivamente l’applicazione del sale gli incidenti diminuivano, anziché aumentare, a causa della maggior prudenza degli automobilisti che riducevano in proporzione la velocità dei mezzi. Non è facile condurre questi studi, ma fa specie che non ci siano studi dirimenti (o almeno non li ho trovati).

ITALIANI, SEMPRE I PRIMI

Sulle Alpi i quantitativi impiegati sono eccezionali. In Svizzera se ne usano 300-350.000 tonnellate all’anno, la metà del sale prodotto dalle saline svizzere (e che si sappia, dureranno almeno sino alla fine del secolo). Solo nella provincia di Bolzano 20.000. Da anni si è affermata la pratica di usare sabbia e pietrisco per “tagliare” il sale e ridurne il consumo senza ridurne l’efficacia. Ma non basta. E intanto anche in pianura non si scherza: a Milano in questi giorni sono state stoccate 9000 tonnellate.

Gli effetti sulla vegetazione e sugli alberi sono cumulativi (vedi le immagini qui sotto).

A sinistra: danno da sale antighiaccio su conifere svizzere. A destra: necrosi su foglie di Castagno d’India provocate dall’impiego di sale antighiaccio. Fonte Walwissen.net.

 

In generale, in queste ore dai media traspare quasi un entusiasmo orgasmico delle pubbliche amministrazioni che citano esattamente le tonnellate sparse sulla rete viaria di propria competenza. Della serie: “Visto? Non stiamo con le mani in mano, stiamo facendo qualcosa.“. Certo sarebbe meglio spalare e spargere il sale solo dove effettivamente può servire. Ma più se ne sparge e meglio è, no? E’ meglio se il cittadino vede il sale imbiancare le strade, così è davvero sicuro che l’amministrazione stia lavorando per lui.

Tanto, diciamolo chiaramente, in Italia abbiamo risolto il problema a priori quando abbiamo deciso che il sale utilizzato come antighiaccio non sia un contaminante ambientaleQuindi per legge siamo perfettamente in regola.

Poco importa quindi che si compri e si sparga più sale del necessario, lasciando magari cumuli di sale inutilizzato nei parcheggi ad invecchiare, sino a quando non cristallizzano in un’unica massa solida che diventa inutilizzabile nella stagione successiva. Poco importa che queste montagne di sale non possano né essere conferite ad un inceneritore (non bruciano), né in discarica perché superano i limiti posti per legge sui cloruri.

Quello che importa è che gli automobilisti non si lamentino e non siano costretti a moderare troppo la velocità in inverno.

 

IL SALE VA BENE SOLO IN ZUCCA

Basta un cucchiaino di sale per inquinare venti litri di acqua. Non serve altro per capire che spargere sale sempre e ovunque è un’idiozia collettiva. Persino nel paese in cui è più facile comprare un fucile semiautomatico che una bottiglia di birra, si sono accorti del problema ed invitano i cittadini ad un uso responsabile del sale:

  1. prima di tutto spalare la neve;
  2. non applicare il sale sotto i -7°C, in pratica non ha effetto;
  3. guida piano;
  4. sii paziente, il sale per agire ha bisogno di tempo; solo perché non vedi un rassicurante strato di sale bianco non vuol dire che non ci sia e che non stia lavorando;
  5. non eccedere quando lo spargi, l’eccesso non servirà, meglio usarlo da un’altra parte
  6. ma prima di tutto chiediti se è proprio necessario che tu ti metta alla guida quando le condizioni stradali sono proibitive

Come in molte altre forme di inquinamento (sanitario, climatico, plastica negli oceani…) sarà impossibile agire sul problema senza rinunce. Il fatto è che ancora una volta pretendiamo troppo dalla natura, ben oltre la sua capacità di rigenerazione.

Come per altri problemi ambientali c’è chi comunque  rifiuterà il problema.

Qualcuno preferirà credere che questa sia tutta una leggenda metropolitana, visto che il sale lo usano tutti e non succede niente. Consiglio allora di fare un’esperimento a casa propria spargendo ripetutamente sale nel vialetto del proprio giardino e aspettando qualche anno per scoprire l’effetto che fa sul verde delle aiuole.

A proposito di leggende.

E’ quasi certo sia una leggenda che Scipione  l’Africano Minore abbia cosparso il sale sulle rovine di Cartagine. Anche se adesso lo buttiamo per strada, sino all’epoca moderna il sale è stata una materia prima troppo scarsa, importante e costosa per sprecarla in guerra.

Un’altra lezione dalla storia: le fake news esistono da un pezzo.

 

12 risposte a “Spargere il sale è un’isteria collettiva

  1. Stavolta credo che l’articolo sia forse un po’ allarmista; certo troppo di qualunque cosa non è buono; concordo; però 1)da una parte esistono molti agenti antighiaccio non solo il sale e dunque attribuire al sale certi problemi è sbagliato 2)e dall’altra ci sono anche le valutazioni in merito; accludo una review di qualche anno fa

    un articoletto con qualche link https://sciencing.com/effect-road-salt-environment-9295.html

    in realtà cercando si trovano centinaia di documenti diciamo che ci voleva forse una ricerca più accurata e anche chiedere prima alla lista un attacco frontale all’uso di sale appare quanto meno esagerato al limite una critica all’uso eccessivo di sale e altri agenti di sghiacciamento o di prevenzione della formazione di ghiaccio ma senza questi agenti parecchi aspetti della vita cittadina e dei trasporti diventerebbero impossibili ok parliamone ma ripeto una critica frontale mi appare esagerata

  2. aggiungo che il sale si usa anche sui marciapiedi e non solo in strada ed è l’unico modo di non far formare il ghiaccio anche DOPO che si è spalato dunque ribadisco è un articolo esagerato secondo me prima di lanciare i messaggi del blog occorrerebbe un minimo di azione redazionale fatta da un gruppo di redazione; nel blog della sci facciamo così; ogni articolo viene proposto e soggetto ad un gruppo di persone che lo leggono e se necessario lo commentano bastano poche persone ma almeno creare un minimo di verifica a priori

    • Purtroppo il sale è anche un prodotto antigelo quasi perfetto. Agisce sia come anticongelante “preventivo”(almeno sino ai -7°C), sia sciogliendo il ghiaccio già formato.

      Ripeto: sicuro di aver letto tutto l’articolo?

  3. Stamattina presto ho visto arrivare, nonostante il ghiaccio, i furgoni del pane, dei latticini, delle brioches, poi quelli dei venditori ambulanti… e così via. Molte persone continuano a usare il mezzo privato per andare al lavoro e in ogni caso l’economia gira grazie principalmente agli autocarri… questo per dire che le soluzioni del problema non saranno semplici. Leggo su internet, però, di autostrade riscaladate, cme la l’autostrada A5, e di “solar roads” …

  4. «la concentrazione di sale nelle acque di alcuni laghi è aumentata dal 130 al 240%,»
    Quelle percentuali, buttate lì come quantità “assolute” sono riferite a…?

    Il sale inquina, non c’è dubbio, soprattutto se impiegato con inutile abbondanza, ma anche il ghiaccio sulle strade fa molti danni.
    Non è sempre possibile “rimanere a casa”, anzi per come è organizzata la nostra società è virtualmente impossibile, e comunque il trasporto perlomeno delle derrate alimentari non può essere interrotto che per brevi periodi.

    Paradossalmente se la cavano meglio i paesi dove il manto di neve è spesso e perdura a lungo, come Russia, Canada e nord degli USA. Si marcia per tutto la stagione su neve ben battuta, con pneumatici adeguati e corretta tecnica di guida.

    • Per le percentuali si prega si seguire il link alla pubblicazione scientifica. Si tratta di decine di laghi monitorati nel Nord America.

      Certo, non è possibile sempre rimanere a casa, ma proprio nei paese che ha citato, USA e Canada, si sono accorti dei danni provocati dal sale e stanno cercando di correre ai ripari. Non per niente l’invenzione del “succo di barbabietola” è Canadese. Purtroppo il sale, come ho scritto nell’articolo, ha anche una funzione “post” ghiaccio, cosa che il succo non ha. Inoltre ci sono problemi di odore e comunque di eutrofizzazione della acque, particolarmente dannoso nei laghi freddi del Nord America.

      La soluzione per ora è ridurre il danno, diminuendo il quantitativo di sale sparso e sostituendolo quando possibile (anche economicamente) con altri prodotti meno impattanti.

      Le indicazioni di corretto uso che ho riportato vanno appunto in questa direzione. Ma sarà soltanto un rallentamento del problema, non una soluzione. La dura realtà è che come in molte altre forme di inquinamento (sanitario, climatico, perdita di biodiversità…) sarà impossibile agire sul problema senza rinunce.

  5. Mi avete convinto, da oggi niente sale.

  6. Albertina Ortolani

    Il signore che ha scritto l’articolo deve vivere ai Caraibi o giù di lì sono cresciuta in montagna neve quasi sempre.se non passava ilcamion spargisale erano guai mezzo paese in ospedale.perche la gente pubblica scemenze?

  7. sono andato a lavorare in montagna per 30 anni e ho notato che il sale aiuta solo dove c’è molto traffico. Dove passano poche auto era più che sufficiente spalare la neve. Peccato che alla fine degli anni ’90 furono vietate le gomme chiodate, che funzionavano piuttosto bene, anche se, partendo dalla pianura, ero costretto ad usare le catene, ma forse furono vietate più che altro per l’avvento delle gomme termiche. Il guaio grosso è che la guida sulla neve è facile se sei tu e la strada innevata; se sei nel traffico è quasi impossibile affrontarla a causa di quello che ti combinano le altre auto.

  8. Pingback: Il sale sulle strade è ‘un’isteria collettiva’ che provoca gravi danni all’ambiente (e alla salute) – Business Insider Italia

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