Tutti i grattacieli nuovi sono obsoleti

Mettiamoci il cuore in pace. Continueremo a costruirli così ancora per molto tempo.

Sono come le statue dell’Isola di Pasqua.

Di Dario Faccini

IL NUOVO E’ VECCHIO

Se siete stati di recente a Londra, avrete almeno intravisto sulla skyline il grattacielo della foto. Si chiama The Shard (La Scheggia), è il più alto nel Regno Unito (309 metri) e porta la firma sul progetto di Renzo Piano. Terminato nel 2013 con una spesa di 1,2 miliardi di sterline, in parte provenienti dal Qatar, è stato venduto a fatica, tanto da impiegare oltre 4 anni.

Ora si scopre che  al pari di tutti gli altri grattacieli vetrati moderni, è obsoleto dal primo all’ultimo piano.

La Commissione Parlamentare [Inglese] sui Cambiamenti Climatici, che accoglie membri di tutti i partiti politici, ha affermato che il crescente numero di ondate di calore sta trasformando in serre molti moderni edifici vetrati, surriscaldandone gli occupanti.[…] Non affidarsi semplicemente all’aria condizionata è cruciale.[…] L’aria condizionata sposta solo il calore nella strada a fronte e aumenta la domanda di energia.

Stiamo parlando del Regno Unito, non esattamente un paese “caldo”, ma che con i record di temperatura degli ultimi anni sta iniziando a considerare sempre più la necessità di applicare pratiche architettoniche di tipo bioclimatico, sull’esempio del Portogallo.

La Commissione vorrebbe che il governo inglese promulgasse nuove normative contro il surriscaldamento estivo degli edifici, ma già il Dipartimento delle Comunità e del Governo Locale ha bocciato la proposta per paura che possano diventare un carico troppo gravoso per le imprese  di costruzione. Il che, almeno nel caso delle superfici continue vetrate, è curioso visto che costano di più. La Commissione però è tornata alla carica sfruttando mediaticamente la recente ondata di calore e osservando che una nuova normativa è praticamente obbligatoria per centrare gli obiettivi dell‘accordo sul Clima di Parigi.

Sul banco degli imputati c’è soprattutto l’uso scriteriato delle facciate vetrate e tra gli accusatori non ci sono solo ambientalisti e politici. Ken Shuttleworth, l’architetto a capo del team che ha progettato un altro recente famoso grattacielo di Londra, il Gherkin (“cetriolino”, vedi immagine qui sopra), ha dichiarato che ” l’alta scatola di vetro è morta“. In un’intervista alla BBC ha affermato che:

Sto ripensando tutto quello che ho fatto negli ultimi 40 anni […] se oggi progettassi [il Gherkin ] … non sarebbe lo stesso.

 

UN VETRO SCONOSCIUTO

Da un punto di vista bioclimatico, il vetro offre indubbiamente alcuni vantaggi importanti come l’illuminazione naturale degli ambienti interni e, in inverno, gli apporti solari nelle facciate a sud. Purtroppo ci sono anche svantaggi rilevanti:

  1. Un basso isolamento (alta trasmittanza) per conduzione, che anche nel migliore dei casi è 3 volte inferiore a quello di un muro [1]; ciò comporta maggiori perdite di calore dell’edificio in inverno e un maggior ingresso di calore in estate;
  2. L’ingresso dell’energia solare per irraggiamento, che anche nelle vetrate in assoluto più prestanti (selettive, antisolari, basso-emissive e riflettenti) non può essere eliminato e non scende mai sotto al 30% dell’energia incidente; è questo che crea l’effetto serra che surriscalda gli edifici vetrati in estate (mentre, ricordiamolo ancora, è un vantaggio in inverno);
  3. Una bassa inerzia termica (massa in grado di accumulare/rilasciare più lentamente il calore); un edificio “pesante” può allora beneficiare proprio in estate di un effetto di smorzamento dei picchi di temperatura simile a quello che proviamo quando entriamo in una chiesa antica o in una vecchia cascina con spessi muri, mentre un edificio vetrato, quindi più “leggero”, tenderà a riscaldarsi molto velocemente seguendo la temperatura esterna e i carichi termici prodotti internamenti dagli occupanti e dalle apparecchiature accese;

IL VECCHIO E’ NUOVO

Vantaggi e svantaggi del vetro vanno quindi bilanciati opportunamente sulle quattro facciate di un edificio, sfruttando i principi della bioclimatica che alle nostre latitudini sono:

  • Sulla parete Sud sono preferibili ampie vetrate isolate che permetteranno di sfruttare in inverno il calore del sole basso sull’orizzonte, mentre in estate andranno schermate esternamente dai raggi che provengono dall’alto;
  • Sulla parete Est e Ovest bastano superfici vetrate isolate ridotte, in grado di assicurare il giusto apporto di illuminazione naturale e che siano schermabili, in estate, dal sole del primo mattino e del tardo pomeriggio che è quasi perpendicolare;
  • Sulla parete Nord bastano superfici vetrate isolate sempre ridotte, per evitare le perdite termiche per conduzione in inverno;

Il resto dell’edificio deve avere pareti massicce(inerzia termica), preferibilmente di un colore molto chiaro per riflettere la radiazione solare estiva, e ben isolate.

I moderni grattacieli, seguendo una moda architettonica iniziata decenni fa, sono invece completamente vetrati su tutte e quattro le facciate.

Paradossalmente quasi tutti questi principi erano insiti nell’architettura povera di inizio ‘900. La casa di mia nonna, costruita nel 1939, li segue tutti tranne l’isolamento (che all’epoca non si utilizzava) aggiungendo però la forma allungata e l’orientamento lungo l’asse Est-Ovest che massimizza i guadagni solari invernali.

 

IL GRATTACIELO DEL FUTURO E’ UN “MOAI”

Diciamolo in modo chiaro. Nonostante incoraggianti segni contrari, continueremo a costruire stupide alte torri di vetro ancora per un bel po’.

Perché l’altezza è un messaggio di potenza. E perché la riflessione della luce sul vetro è un effetto estetico troppo affascinante per l’occhio. Questo anche se, oltre al calore spigionato per il condizionamento interno, comporta pericoli e danni all’ambiente circostante, come la concentrazione della luce solare riflessa sugli edifici e le strade attorno ai grattacieli. Un effetto ora ben noto ai londinesi, perché fonde l’asfalto e rende impossibile sostarci davanti (in compenso ci si può cuocere il cibo).

E’ il motivo per cui l’architettura tradizionale mediterranea utilizza in modo parsimonioso il vetro. Purtroppo è una lezione che nei paesi più caldi del Golfo Persico e del Sud-est asiatico è andata completamente persa, visto che hanno in cantiere grattacieli vetrati che fanno impallidire quelli londinesi.

Pur di mantenere le superfici in vetro continuo, in uno sforzo sempre più disperato di greenwashing,  si è disposti ad utilizzare soluzioni tecnologiche sempre più care, ma comunque sempre meno prestanti di una semplice parete opaca isolata. Ad esempio, proprio il grattacielo Shard di Londra era stato indicato sui media e sulle riviste specializzate di architettura quale esempio avanzato di  sostenibilità per le soluzioni adottate.

Mettiamoci il cuore in pace.

Non conta quanto i grattacieli siano costosi, insostenibili e dannosi. In una parola, obsoleti.

Conta solo che siano alti e belli.

Come i Moai, le alte statue sull’Isola di Pasqua, saranno costruiti con alti costi in termini di risorse materiali e danni ambientali, in una competizione frenetica verso altezze impossibili.

Monumenti storici alla stupidità della nostra specie.

 

Note

[1] Si è considerato una trasmittanza di un serramento (vetro+ eventuale telaio) molto prestante (0.9W/mqK) rispetto ad un muro tipico con 8-10 cm di isolante (circa 0,3W/mqK).

 

4 risposte a “Tutti i grattacieli nuovi sono obsoleti

  1. Quando nel settembre 2013 visitai il Memorial 11 settembre a NY era un giorno con cielo lievemente coperto. A un certo momento la mia attenzione fu attratta dalla pessima condizione con cui si presentavano gli alberi che erano stati piantati nell’area attorno alle vasche: una parte della chioma, tendenzialmente ancora verde, sembrava ustionata in tutte le piante. All’inizio non capii la causa ma appena mi accorsi che l’ustione era orientata sempre dallo stesso lato e diventava progressivamente più grave verso la Freedom Tower da poco terminata capii. La conferma arrivo quando dopo qualche minuto le nuvole si apersero e gli specchi ustori della torre cominciarono a riscaldarmi il viso e le mani. Credo che quelle povere piante per poter sopravvivere in quella ce ora è diventata un’arena di vetri siano oggetto di costosissime attenzioni e magari anche di frequenti sostituzioni.

  2. Quando progettai la mia attuale casa il termotecnico voleva costringermi a fare la facciata SUD vetrata. (abito ben più a sud dei londinesi)

  3. ieri alle ore 15,00 il termometro istantaneo misurava quasi 2° in più sulle rotonde, dove l’asfalto è molto largo, anche 50 m, che sulla carreggiata normale. Bastano pochi metri di asfalto in più per creare un’isola di calore notevole, già in mezzo alla campagna.

  4. @Mago
    Fatto un giro attorno a casa la sera dopo il tramonto: trovati alcuni°C in meno rispetto a case tradizionali.
    Il lato più caldo non è quello SUD ma quello che si affaccia alla strada.

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